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AUGURI DI BUON ANNO
 inserita il 01/01/2010
Cari amici, colleghi, nell'augurarVI un anno 2010 denso di soddisfazioni profonde e vere in cui la sobrietà e l'equilibro prendano il posto dell'effimero e del superficale
Propongo la lettura di una delle poesie più belle di Costantino Kafavis che ben significa la differenza tra nuovo e vecchio Anno e tra le prospettive del futuro e l'amarezza delle cose passate.
(Ivana BARBACCI)
Candele
Stanno i giorni futuri innanzi a noi come una fila di candele accese, dorate, calde, e vivide.
Restano indietro i giorni del passato, penosa riga di candele spente: le più vicine danno fumo ancora, fredde, disfatte, e storte.
Non le voglio vedere: m'accora il loro aspetto, la memoria m'accora del loro antico lume. E guardo avanti le candele accese.
Non mi voglio voltare, ch'io non scorga, in un brivido, come s'allunga presto la tenebrosa riga, come crescono presto le mie candele spente.
Costantino Kafavis

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