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"Croci di scuola"FRANCESCO SCRIMA interviene sul crocifisso a scuola
 inserita il 09/11/2009
CROCI DI SCUOLA di Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola Non saremo noi a sottovalutare la questione della laicità dello Stato e della sua scuola. Una questione seria e delicata che va affrontata con intelligenza e saggezza. Noi lo facciamo a partire da posizioni che sanno distinguere tra laicità e laicismo, tra fede e cultura, tra ideologia e buon senso. Se c’è una cosa di cui questo paese non ha proprio bisogno è scatenare guerre di religione o ritornare allo scontro tra Guelfi e Ghibellini. La scuola sta affrontando con impegno e competenza le novità che comporta l’accoglienza di allievi che vengono da altri paesi e altre culture, che hanno vissuti e tradizioni distanti, che professano credi differenti, che portano visioni di vita e anche valori particolari e diversi. Nella scuola, la regola fondamentale è il rispetto di ogni persona e della sua libertà interiore, il compito è quello di promuovere conoscenza, i valori di riferimento sono quelli del nostro umanesimo costituzionale, la consapevolezza è quella di sapere che la verità è, per ognuno, un cammino personale che chiede rispetto, studio e ricerca. Con tutto ciò crediamo anche che la scuola di una nazione non possa ignorare la storia e la tradizione in cui si fonda e i simboli di cui questa tradizione è carica. Se poi questi simboli rappresentano anche valori e messaggi a valenza universale, non si vede come possano costituire motivo di scandalo, di offesa, di rifiuto o di divisione. Non ci sembra proprio che un crocefisso alla parete possa offendere la sensibilità di un bambino o la coscienza di un ragazzo o di un giovane. Sembrano altre, allora, le motivazioni di chi ha aperto lo scontro; come altre, e per nulla inerenti l’educazione e la scuola, sembrano quelle di alcuni improvvisati difensori del crocefisso. Così più che di fede o non fede, dovremmo parlare di malafede. In ogni caso è triste e inaccettabile usare questo simbolo per azzuffarsi e alimentare divisioni e opposti fondamentalismi; ancora più triste farne elemento di calcolo politico e strumento di interessi e idee che nulla hanno a che fare con il suo significato, ma anzi lo contraddicono. Triste e deprimente è poi costatare che, ancora una volta, la scuola diventa terreno di scontri miopi e faziosi. Paradossale e amaro, infine, è vedere che quasi solo su questo la scuola va in prima pagina e acquista interesse pubblico, mentre altri sono i suoi veri problemi, altre sono le attenzioni di cui avrebbe bisogno. Pensando ai tagli di personale e di risorse con cui è stata colpita, verrebbe anche da dire che altre sono le sue croci; queste sì da rimuovere. Roma, 9 novembre 2009 Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola

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