SUL PRELIEVO DEI 150 Euro il GOVERNO TORNA INDIETRO
Dal Corriere della Sera, 8 gennaio 2014
«Gli insegnanti non dovranno restituire i 150 euro percepiti nel 2013 derivanti dalla questione del blocco degli scatti. Lo si è deciso nel corso di una riunione a palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Enrico Letta, il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, e il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza». Lo ha comunicato stamani Palazzo Chigi. Subito prima il segretario Matteo Renzi aveva detto:«Il Pd non arretra un centimetro su questa vicenda: bisogna rimediare alla figuraccia». E il vicepremier Angelino Alfano aveva assicurato:«Io e Ncd faremo di tutto per evitare la restituzione degli scatti». Incidente chiuso?
PRELIEVO IN BUSTA PAGA – Centocinquanta euro in meno al mese nella busta paga, fino alla restituzione dei soldi percepiti in più nel 2013. E’ questa la stangata che stava per abbattersi – se non si interverrà in tempi brevissimi – sugli insegnanti italiani, che per effetto del Dpr 122/2013, emanato a settembre e d entrato in vigore il 9 novembre, si sono visti bloccare sia il rinnovo del contratto collettivo di lavoro che gli scatti stipendiali. Al punto che il ministero dell’Economia è stato costretto, con una nota del 27 dicembre, a richiedere indietro i soldi a chi ha già percepito l’aumento dello stipendio per effetto dello scatto. Una richiesta che ha sollevato le polemiche di tutti i sindacati della scuola, e che è stata contestata anche dal ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, che martedì su Twitter ha annunciato: «Ho chiesto al ministro Saccomanni di sospendere la procedura di recupero degli scatti stipendiali per il 2013». Ma il ministero dell’Economia replica: «Non dipende dal Tesoro, è un atto dovuto. Se il Miur riesce a trovare dei risparmi nell’ambito del suo dicastero per derogare al blocco degli scatti, il governo a quel punto potrà erogare gli scatti».